Fitzcarraldo
Oggi ho scoperto che il grosso problema del canale di Panama è stato quello di alzare le navi dall’oceano pacifico fino al lago Gatun e poi farle ridiscendere verso il mar dei caraibi.
I francesi ci hanno provato nel 1880 copiando il progetto del canale di Suez ma hanno fallito. Gli americani invece con un complesso sistema di chiuse sono riusciti a concludere il progetto nel 1914. La gestione del canale è stata americana per 85 anni e dal 1 gennaio 2000 è tornata a Panama e frutta 2 miliardi di dollari all’anno! Quindi il governo panamense non ha bisogno di troppe altre entrate e questo fa si che il regime fiscale sia molto leggero. Un bel business che ha permesso di far crescere la città a dismisura negli ultimi 5 anni.
Qui ho ritrovato il mio vecchio amico Francesco che lavora e vive a Panama da 8 anni con la sua famiglia. Non ci vedevamo dai tempi in cui andavamo allo stadio a vedere Van Basten ed il Milan vincere, quindi tantissimo tempo.
Mi stanno scarrozzando per la città e facendomi visitare le cose più importanti. Sto mangiando pasta e bevendo vino e caffè buono.
Domani capiremo cosa fare della moto. Insomma una conclusione migliore del mio viaggio non potevo desiderarla.
Parafrasando Verdone… “M’imbarcai su un cargo battente bandiera panamense…” (era liberiana ma permettimi la licenza poetica…)
Mi saluti il sarto di Panama!!!!
Ingegnieeerrrrr
Bene Doc, almeno riesci a far riprendere al palato (e allo stomaco) quella fiducia in un mondo migliore ;-PPPPPPP
Fai sapere quando torni!
Fiducia in un mondo migliore e torno in Italia?
In un mondo GASTRONOMICO migliore…
Ti rivedro’ molto volentieri, anzi moltissimo volentierissimo, non appena ritorni…… anche se… egoisticamente… mi spiace un po’, anzi un po’ tanto, perchè è stato davvero bello seguire la tua avventura e sor/ridere nel leggere il tuo diario (con il pezzo sull’Hotel Taiwan sono scoppiata a ridere da sola in ufficio alla mia scrivania come una pazza…) e viaggiare con l’immaginazione guardando i tuoi video spettacolari. E poi LA GENTE che hai incontrato. In qualunque viaggio secondo me l’incontro con le persone supera la bellezza di qualunque paesaggio.
Allora, ti aspettiamo!!!
Si poi ti racconterò tutto. Mi dispiace privarti del tuo svago, ma non è detto che sia finito! Un bacio
A presto…
Quindi torni?
Acc, io speravo di visitare, tramite i tuoi obiettivi e le tue sensazoni, anche il Sud America: non ci sono mai stato!
Federico
Non mettiamo limiti alla provvidenza. Per ora facciamoci questo campionato, l’anno prossimo vedremo!
Van Basten a parte…portami un cappello, come quello del presidente Napolitano! Ciao ti aspettiamo a braccia aperte! ciao Bruno!
Non toccare il mio grande idolo!!! E non parlo di Napolitano.
Leggendoti, per un attimo… un breve attimo, ho pensato che dopo il piatto di pasta confortante e gentilmente offerto dal tuo amico, avessi deciso di proseguire il tuo periplo… Un abbraccio.
Ha sfiorato la mente pure a me, ma…
A presto!
Ciao Brunetto…..pensa che io ho un amico che non vedo dai tempi di Paolino Pulici, detto Puliciclone!
Ti aspettiamo…buon viaggio!!
Un abbraccio
Allora è un po’ che non lo vedi!!!! Fine anni ‘70?
Due poesie, di un poeta contemporaneo, come augurio per il viaggio che stai per intraprendere: il vivere la quotidianità.
Baci. Emanuela
Ripartire (Salvo Leone)
È abisso ogni pensiero
e non posso sprofondare – mai più -
per afferrare un senso, la mano
che poi si rivela
effimera e poco amica.
Immenso è
il cammino del cielo
che adesso vedo
oltre il portone appena aperto
e forse qualcuno mi attende
o continua nessuno
a chiamare la mia anima
verso il viaggio dell’ignoto
o ancora una volta m’avvicino
all’immenso o al nulla
che sovente culla il mio vuoto.
Da quanto è cessata la pioggia
ho ripreso la corsa
ma non sempre
la destinazione conosco
o forse non c’è alcun traguardo,
una terra, ideali, gente d’amare
e modi migliori da inventare
poiché, e vorrei tanto sbagliarmi,
io son niente dinanzi alla realtà
mia padrona e signora che di me
giornalmente fa ciò che vuole
e minimamente si cura
del mio penare e soffrire, anzi
alle ferite mi aggiunge altri mali.
Ogni pensiero però a volte
è un petalo e mi regala gioia,
una carezza e mi dà amore,
un volo accennato e
mi sento già forte e rinato.
Ne sono certo:
non molto devo più attendere.
Bacerò anch’io i profumi
della mia felicità.
Traguardo (Salvo Leone)
Luce fioca di lampioni,
di passanti le voci
come fili da sbrogliare
prima che tutto sia perduto.
O mio cuore,
inondato da sensazioni e visi
che neppure conosci
tu forse non sai più
chi sei e cosa vuoi.
Solitudine, tu continui
nel miele dei tuoi occhi
a fissare cupole e cielo
in questa mia amata
matta piazza affollata
che tiene al guinzaglio
la benedetta ambizione di
lambire e baciare il mare
nel desiderio di ricominciare.
Anch’io ripartirò.
Non so ancora per dove,
ma mio cuore, non temere,
raggiungerai la tua pace,
la tua casa… l’amore.
Lasciami riprendere!
Senza parole…
Grazie